giovedì 3 aprile 2008

I “puttani” della politica

Nella città di Casoria i partiti che hanno determinato “la vergogna” dello scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni camorristiche si sono ritrovati ancora una volta insieme, grazie alle pressioni “indegne” della dirigenza regionale e provinciale del partito democratico.
La scelta di Casillo sindaco per la sinistra era obbligata anche per le primarie responsabilità dello stesso nel malgoverno della città nell’ultimo quindicennio in cui, oltre allo scioglimento per infiltrazioni mafiose, si è arrivati anche allo scioglimento per manifeste incapacità.
Bisogna riconoscere, però, la furbizia di Casillo e del partito socialista che usa gli “ascari” di turno per continuare a governare.
I “puttani” della politica a Casoria non avevano altra scelta che ritrovarsi nella coalizione di sinistra per le promesse ricevute, per le prebende che aspettano, per gli interessi che intendono salvaguardare.
La politica “usa e getta” del Partito Socialista annovera fra i suoi adepti e sostenitori, tutti quelli che sono stati usati e buttati via ma che ritornano per il potere e contro gli interessi della collettività.
Quindici anni di malgoverno della sinistra hanno messo in ginocchio la città, hanno degradato l’ambiente, hanno consentito ogni forma di abuso del territorio, hanno imposto sacrifici ai cittadini senza migliorare i servizi.
Il territorio è saccheggiato; il Comune non funziona, la sanità è affidata ai burocrati della politica ed agli amici degli amici; 300 milioni di euro spesi, per i servizi sanitari, consumati senza visibili risultati per la città di Casoria, mentre sono proliferate assunzioni ed affidamenti di incarichi, senza rispettare le regole.
I medici, invece di pensare agli assistiti, scelgono la campagna elettorale per la sinistra.
La Regione, invece di vigilare e controllare, da 15 mesi non nomina il Collegio Sindacale per evitare la scelta di mandare a casa i responsabili.
Il servizio N.U. non funziona; la raccolta differenziata non si fa nonostante le risorse destinate a tale scopo e le tasse, esose, pagate dai cittadini; le assunzioni “clientelari” e “particolari” e l’affidamento dei lavori “senza gara” in Casoria Ambiente hanno aggravato il carico della tassa sui cittadini.
I cittadini devono reagire, recuperare la dignità offesa, scegliere quanti vogliono riportare ordine e legalità nella città dei Cardinali e dei Beati, assicurarsi una diversa qualità della vita.
Mandare a casa la sinistra è un imperativo categorico per quanti amano dichiararsi cittadini di Casoria.

Fortunato Polizio

martedì 1 aprile 2008

Rivoluzionare il Comune e la città!


Dopo la parentesi commissariale durata 2 anni, dopo la fallimentare gestione del centro-sinistra, guidata dalla “banda” socialista, che ha determinato la vergogna di uno scioglimento del Consiglio Comunale per condizionamento malavitoso, è possibile riscattare la città di Casoria cominciando dalla rivoluzione nella macchina burocratica del Comune.


Mandare via tutti i dirigenti che non hanno alcun legame con il territorio di Casoria è un imperativo categorico. Accertare le responsabilità degli stessi per la connivenza con i pubblici amministratori è un obbligo per chi sarà scelto per il governo della città.


Altro momento di liberazione deve riguardare i capisezione che, utilizzando il sindacato, hanno creato nicchie di potere per esigenze personali e partitocratiche.
Esiste poi un’impellente necessità di rinnovare il Comando di Polizia Municipale con un dirigente e 5 ufficiali laureati, con esperienze funzionali di alto livello; con 10 marescialli scelti all’interno del corpo e con 60 nuove unità da distribuire sui quartieri per il controllo del territorio. Le risorse per i contratti devono essere impiegate, prioritariamente, per i passaggi dalla fascia A alla B e dalla B alla C.
Vanno riordinati i settori individuando una struttura per le problematiche di Arpino con relativo piano esecutivo di gestione.


I punti qualificanti di un programma di governo per lo sviluppo e per l’occupazione deve riguardare il riordino del territorio immaginando 4 o 5 interventi sperimentali di edilizia abitativa ecologica con villaggi di 50/60 residenze, con verde attrezzato. Occorre dare subito corso ad interventi di riqualificazione del vecchio centro e delle periferie utilizzando 100 unità tra avvocati, architetti, ingegneri, geologi, ragionieri, geometri, per chiudere tutti i condoni e per radiografare la città nelle sue articolazioni periferiche; operare la salvaguardia del tessuto produttivo esistente, dell’artigianato che opera in condizioni di disagio, superando il problema della destinazione attuale in un arco temporale ragionevole; definire le condizioni per l’accoglimento di insediamenti produttivi e commerciali privilegiando le aziende con alto tasso occupazionale; sistemare le aree periferiche con la dotazione di infrastrutture minime, aumentando le condizioni di vivibilità.


Tutti gli interventi esposti sono la condizione per creare nuova occupazione, senza gravare il bilancio comunale.



Fortunato Polizio