Quartiere "Stella" - Balzato agli onori della cronaca come esempio di attivismo sociale da parte dei residenti, al fine di risolvere i gravi problemi che affliggono l'intero rione, oggi il quartiere "Stella", nonostante patisca ancora una situazione di indecoroso abbandono, è il capostipite dei quartieri in rivolta contro il degrado. Non ultima, l'ennesima iniziativa del Comitato di quartiere, indirizzata alla commissione straordinaria e ai dirigenti dei vari settori comunali per chiedere un incontro istituzionale teso a programmare la riqualificazione del rione.
Quartieri di Arpino - Via Capri, via Avellino, via Brindisi, via Lufrano, via Gigante etc. Un conglomerato urbano, tutto vicoli e traverse, sprofondato nel degrado e nella morsa dell'inquinamento. In questa pozione di territorio possiamo trovare di tutto e di più. Dalla prostituzione alla luce del giorno, alle discariche a cielo aperto, dal dissesto stradale agli opifici inquinanti, dalle aree dismesse fatiscenti agli insediamenti rom, dalla mancanza di illuminazione pubblica all'abusivismo edilizio.
Parco dei Pini - Tra degrado, abbandono e inquinamento, ecco uno dei quartieri residenziali più devastati di Casoria: il Parco dei Pini, la cosiddetta "ex 219", un agglomerato di palazzine, oggi completamente fatiscenti, realizzate negli anni '80 con i fondi della legge post-terremoto nei pressi di via Giovanni Pascoli, ad Arpino, in un area un tempo adibita ad ospitare attività commerciali. Oggi in quei vecchi negozietti dimorano decine e decine di famiglie; locali fatiscenti e igienicamente invivibili, serrati da saracinesche arrugginite, privi di finestre e spiragli di luce e aria, che ospitano spesso un numero spropositato di persone.
Centro storico - Degrado e abbandono non sono peculiarità tipiche solo delle periferie. Almeno non a Casoria. Basti pensare alla centralissima via San Mauro o al centro storico, nella zona di piazza Cirillo e corso Umberto I, senza dimenticare via Santa Croce e via Cardinale Maglione. Qui, anche una strada completamente dissestata e, peggio ancora, un sottosuolo gruviera, costituiscono un vero e proprio dramma per gli abitanti del posto. A tal punto che i cittadini residenti in via San Mauro accolgono la pioggia come una sorta di tragedia, perché il manto d'asfalto, già completamente rattoppato, "bucato", sollevato e tagliente, diventa un pericolo per la pubblica incolumità.
E’ successo al corso Umberto, dove undici famiglie sono state sgomberate a causa dell'ennesimo allarme staticità di un fabbricato. E ora, in attesa delle operazioni di accertamento e consolidamento dello stabile, gli sfollati esasperati non hanno potuto far altro che scendere in piazza a manifestare la propria legittima insofferenza. Eppure il crollo della palazzina in via Cavour un segnale l'aveva pur dato delle pessime condizioni in cui versa il sottosuolo casoriano.
E’ scandaloso che su tali vie vengono consentite ulteriori speculazioni edilizie, senza pretendere un piano di riassetto viario, idrico e fognario.