domenica 30 dicembre 2007

Quartieri di Casoria.. off limits!



In un tessuto sociale gravemente compromesso da emergenze sanitarie, ambientali e criminali di ogni categoria e specie, si distinguono realtà residenziali particolarmente segnate da queste pericolose problematiche.


Ma facendo una cernita delle situazioni più gravi ecco un breve elenco di quartieri, per motivi disparati, "inaccessibili": via Avellino, via Capri, via Lufrano, via Cupa del Segretario e il quartiere "Stella". Di quest’ultimo si è parlato tantissimo, perché l'esasperazione e la rabbia dei residenti si è trasformata in una vera e propria azione sociale, con la costituzione di un Comitato cittadino. Un soggetto apolitico sostenuto dalla Chiesa "Santa Maria della Stella", che si propone di rappresentare gli abitanti del quartiere, finiti nella morsa della delinquenza e del degrado ambientale, nelle opportune sedi istituzionali. Ma è lungo l'elenco delle problematiche che affliggono il quartiere "Stella" e che lo accomuna alle altre strade sopra citate: degrado, microcriminalità, dissesto stradale e rifiuti.


Serve assolutamente una classe politica seria che affronti la questione in maniera nuova e diversa dal passato.

Quartiere "Stella" - Balzato agli onori della cronaca come esempio di attivismo sociale da parte dei residenti, al fine di risolvere i gravi problemi che affliggono l'intero rione, oggi il quartiere "Stella", nonostante patisca ancora una situazione di indecoroso abbandono, è il capostipite dei quartieri in rivolta contro il degrado. Non ultima, l'ennesima iniziativa del Comitato di quartiere, indirizzata alla commissione straordinaria e ai dirigenti dei vari settori comunali per chiedere un incontro istituzionale teso a programmare la riqualificazione del rione.


I residenti lamentano la mancanza di pulizia delle strade, la carenza e addirittura assenza di illuminazione in alcune zone, la dilagante microcriminalità, senza dimenticare la mancanza di autobus di linea che colleghino questa periferia con il centro cittadino. Insomma, sembra un girone dell'Inferno, ma è semplicemente il luogo reale di vita per molti abitanti coraggiosi, propositivi e combattivi che vogliono risollevare le sorti del loro quartiere. E a tal proposito chiedono un piano di intervento, politiche di sviluppo immediate e finalizzate a garantire strade pulite, aiuole pubbliche, controllo del territorio, manutenzione stradale, illuminazione e ripristino della legalità.

Quartieri di Arpino - Via Capri, via Avellino, via Brindisi, via Lufrano, via Gigante etc. Un conglomerato urbano, tutto vicoli e traverse, sprofondato nel degrado e nella morsa dell'inquinamento. In questa pozione di territorio possiamo trovare di tutto e di più. Dalla prostituzione alla luce del giorno, alle discariche a cielo aperto, dal dissesto stradale agli opifici inquinanti, dalle aree dismesse fatiscenti agli insediamenti rom, dalla mancanza di illuminazione pubblica all'abusivismo edilizio.


Un quadro estremamente desolante, a cui fa da indegno corollario il conseguente sviluppo di fenomeni di devianza sociale, tossicodipendenza, vandalismo e criminalità spicciola. Senza dimenticare l'assoluta mancanza di cassonetti per la spazzatura. Urgono provvedimenti di assoluta incisività politica, sociale, sanitaria e ambientale.

Parco dei Pini - Tra degrado, abbandono e inquinamento, ecco uno dei quartieri residenziali più devastati di Casoria: il Parco dei Pini, la cosiddetta "ex 219", un agglomerato di palazzine, oggi completamente fatiscenti, realizzate negli anni '80 con i fondi della legge post-terremoto nei pressi di via Giovanni Pascoli, ad Arpino, in un area un tempo adibita ad ospitare attività commerciali. Oggi in quei vecchi negozietti dimorano decine e decine di famiglie; locali fatiscenti e igienicamente invivibili, serrati da saracinesche arrugginite, privi di finestre e spiragli di luce e aria, che ospitano spesso un numero spropositato di persone.


Nelle case popolari, poi, il discorso non cambia. Parliamo, infatti, di abitazione dalle dimensioni esigue, danneggiate dall'umidità e prive di qualsiasi servizio di pubblica utilità. Nessuna manutenzione, né pulizia, di strade e cortili. Solo tanta spazzatura. Insomma, un intero rione abbandonato da Dio e dagli uomini. In cui insistono situazioni familiari al limite dell'esasperazione. Rifiuti, erbacce alte, pozzanghere, siringhe sporche di sangue, ratti, insetti e ovunque, vecchie carcasse di auto abbandonate.


Bisogna pensare al futuro di questo sfortunato rione. Tutto dipende dal ritorno in sella di comando di una classe politica attenta alle principali problematiche del territorio casoriano e che intenda effettivamente risolvere le questioni annose, come il Parco dei Pini, con lungimiranza e consapevolezza.

Centro storico - Degrado e abbandono non sono peculiarità tipiche solo delle periferie. Almeno non a Casoria. Basti pensare alla centralissima via San Mauro o al centro storico, nella zona di piazza Cirillo e corso Umberto I, senza dimenticare via Santa Croce e via Cardinale Maglione. Qui, anche una strada completamente dissestata e, peggio ancora, un sottosuolo gruviera, costituiscono un vero e proprio dramma per gli abitanti del posto. A tal punto che i cittadini residenti in via San Mauro accolgono la pioggia come una sorta di tragedia, perché il manto d'asfalto, già completamente rattoppato, "bucato", sollevato e tagliente, diventa un pericolo per la pubblica incolumità.
E’ successo al corso Umberto, dove undici famiglie sono state sgomberate a causa dell'ennesimo allarme staticità di un fabbricato. E ora, in attesa delle operazioni di accertamento e consolidamento dello stabile, gli sfollati esasperati non hanno potuto far altro che scendere in piazza a manifestare la propria legittima insofferenza. Eppure il crollo della palazzina in via Cavour un segnale l'aveva pur dato delle pessime condizioni in cui versa il sottosuolo casoriano.
E’ scandaloso che su tali vie vengono consentite ulteriori speculazioni edilizie, senza pretendere un piano di riassetto viario, idrico e fognario.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

hai dimenticato di parlare della delinquenza e dello spaccio fatto nel parco dei pini alla luce del sole come se niente fosse.

Anonimo ha detto...

Purtroppo bisogna prendere atto che la situazione è davvero drammatica. Ogni altro problema, come quelli che hai evidenziato, sembano quasi la naturale conseguenza di tanto degrado ambientale e sociale. A mio modesto parere, è dalla necessità di migliorare la qualità della vita in questi quartieri che può partire un vero piano di riqualificazione della nostra città