martedì 27 novembre 2007

PER IL GOVERNO DELLA CITTA'...




PRINCIPI, REGOLE E PROGRAMMA

Le formazioni politiche che si riconoscono nell’area moderata di centro (UDEUR - UDC - PLI - PRI - DCA - IDV), hanno elaborato principi, regole e programma per il governo della città di Casoria.

Hanno confermato l’accettazione del codice di autoregolamentazione per le candidature al Consiglio Comunale e per le nomine da parte del Comune, che si riportano di seguito:

a. I partiti, le formazioni politiche e le liste civiche si impegnano a non presentare come candidati alle elezioni del Consiglio Comunale, coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato emesso decreto che dispone il giudizio, ovvero sia stata emessa misura cautelare personale non annullata in sede di impugnazione, ovvero che si trovino in stato di latitanza o di esecuzione di pene detentive, ovvero che siano stati condannati con sentenza anche non definitiva;

b. I partiti, le formazioni politiche e le liste civiche si impegnano, altresì, a non presentare come candidati alle elezioni di cui al comma 1 coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, ricorra una delle seguenti condizioni:

1. sia stata disposta l’applicazione di misure di prevenzione personali o patrimoniali, ancorché non definitive ai sensi della legge 31 maggio 1965, n. 575;
2. siano stati imposti divieti, sospensioni e decadenze ai sensi della legge 27 dicembre 1956, n. 1423, ovvero della legge 31 maggio 1965, n. 575, così come successivamente modificate e integrate;
3. siano stati rimossi, sospesi o dichiarati decaduti ai sensi dell’articolo 142 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

Hanno altresì scelto la strada degli avvisi pubblici selettivi per la nomina della dirigenza, privilegiando le esperienze professionali acquisite ed il legame con il territorio.

- Per la scelta del Sindaco hanno indicato: esperienza politico-amministrativa, capacità di direzione realizzata nella pubblica amministrazione ovvero in ambito privatistico, equilibrio e capacità di relazionare con il mondo esterno alla politica, mancanza di pendenze penali e contabili.
- Per gli assessorati è stato ritenuto importante il riferimento ai settori funzionali ed è stato previsto che uno dei settori dovrà interessare le problematiche di Arpino.

Altro criterio che si è fissato riguarda il rispetto della rappresentatività delle forze rappresentative consiliari, senza concentrare gli incarichi più prestigiosi (Sindaco – Vicesindaco – Presidente del Consiglio Comunale) nella stessa formazione.
E’ assicurata comunque la visibilità delle forze che raggiungono la rappresentanza consiliare.

Tra i punti prioritari del programma, risultano individuate:

a) Adozione ed approvazione degli strumenti urbanistici;
b) Riassetto funzionale ed organizzativo del Comune con priorità per la Polizia Municipale con la previsione dei Vigili di quartiere;
c) Sicurezza - scuola - salute;
d) Programma di interventi per la vivibilità dei quartieri attraverso il confronto con i residenti.
e) Settore specifico dedicato alle problematiche di Arpino.


lunedì 26 novembre 2007

CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI


Per un ciclo integrato dei rifiuti che coniuga la salvaguardia dell'ambiente con le esigenze dello sviluppo e dell'occupazione


Linee guida

1) Considerare i rifiuti una risorsa e non un peso e fonte di inquinamento;


2) Consentire alle amministrazioni provinciali di realizzare sul proprio territorio un impianto per

lo smalti mento dei rifiuti prevedendo solo per Napoli città un impianto di servizio per l'intera città;


3) La Regione deve esercitare sugli organismi di gestione degli impianti a dimensione provinciale e per Napoli/ un ruolo di promozione, elaborazione, verifica e monitoraggio, lasciando ad ARPAC tutte le competenze in materia di controlli sul funzionamento e sugli eventuali possibili inquinamenti che possono verificarsi nel processo. L'ARPAC deve istruire, controllare e monitorare continuamente il processo.


4) La Regione non può riservarsi compiti gestionali né tantomeno immaginare osservatori, organismi o quanto altro che moltiplica la burocrazia mentre invece bisogna tendere a semplificare.


5) Anche le eventuali discariche possono essere utilizzate realizzando impianti per trasformare il biogas dai rifiuti in elettricità da vendere all'Enel ed investire le risorse in attrezzature di interesse collettivo per la comunità (vedi esempio Comune di Piccioli).


6) Il termoutilizzatore in ogni provincia consente lo smaltimento dei rifiuti nell'ambito territoriale senza interferenze dall'esterno; i più bravi, che recuperano energia, possono permettersi anche il lusso di ricevere i rifiuti degli altri comuni.


7) I termoutilizzatori in funzione in Italia ed in Europa producono dai 350 ai 500 mln (energia elettrica in chilowattora) con un costo di smaltimento intorno a 50 euro per tonnellate di rifiuti.


8) Recuperare la parte umida dei rifiuti urbani che non si può smaltire in discarica e non può essere mandata al termoutilizzatore con impianti per il compostaggio da usare come fertilizzante.

Le linee guida minimali

- Consentono di superare le differenti valutazioni sull'impiantistica;

- Aumentare la raccolta differenziata;

- Riunire sotto un'unica autorità (di livello provinciale) l'eccessiva e diffusa gestione locale del ciclo dei rifiuti.

Finanziamento

Con il sistema a tariffa misurato sulle persone del nucleo familiare per le abitazioni e sul numero degli addetti per le attività produttive si possono finanziare le attività e l'ARPAC.

Per evitare il pericolo di diossina che può sprigionarsi dai termoutilizzatori si può prevedere un impianto regionale con camera di combustione a 2000 gradi capace di distruggere le particelle di diossina.

CASORIA, UNA BOMBA ECOLOGICA PRONTA AD ESPLODERE

Ha fatto notizia, ma solo fino ad un certo punto, il blitz realizzato qualche giorno fa dalla polizia municipale e da alcuni tecnici preposti alla tutela ambientale dell’ASL Napoli 3 in zona Lufrano, dove è stata posta sotto sequestro un’area di circa diecimila metriquadri utilizzata come una vera e propria discarica.

In realtà, noi non accogliamo con lo stesso clamore e la stessa meraviglia questo fatto di cronaca ampiamente riportato su tutti i giornali; per il semplice motivo che si tratta di una questione annosa, di cui sono responsabili proprio le autorità competenti in materia.


Tutti i rifiuti abbandonati in quell’invaso abusivo, alcuni dei quali altamente tossici, rappresentano infatti un problema di vecchia data sul martoriato territorio di Arpino, megafrazione di Casoria. Di fatto, è capitato molte, troppe volte, che dalle pagine di questo giornale lanciassimo l’allarme inquinamento.


E guarda caso proprio la località Lufrano e tutta l’area comprendente via Capri sono state spesso le sfortunate vittime delle nostre denunce sul degrado ambientale ivi esistente. D’altronde è alto il rischio che le sostanze inquinanti rinvenute in questo invaso abusivo, così come quelle probabilmente abbandonate nella stessa zona, possano compromettere gravemente la falda acquifera del Lufrano.


Quindi, queste perlustrazioni e ispezioni della Polizia sanitaria a tutela della salute pubblica compiuti con notevole ritardo dagli Enti preposti, andrebbero assicurati con maggiore frequenza. I sigilli apposti alla discarica abusiva in via Lufrano sono senz’altro un buon inizio per rispondere alle esigenze di bonifica e riqualificazione del territorio, ma l’impegno da assumere è quello della continuità.


I controlli devono proseguire a 360 gradi, l’inquinamento va debellato con interventi incisivi e vanno puniti i proprietari di terreni che si concedono ad un uso fuorilegge degli stessi. L’ASL Napoli 3 è stata spesso carente dal punto di vista della tutela della salute pubblica e per rimediare occorre ora un Piano di salvaguardia ad ampio raggio che investa l’intero territorio casoriano.